“Per me è quasi un atto dovuto fare del bene… fa parte della mia coscienza“. Incontriamo Massimo che anche oggi, fedele all’impegno preso come volontario allo stadio, ci racconta la sua storia e lo straordinario risultato regalatogli dai suoi tre figli. Un papà speciale al quale vanno i nostri auguri
Lui è Massimo, 63 anni, tecnico di impianti telefonici per una ditta di Siena, che da anni dedica il suo tempo libero indossando orgogliosamente i panni del volontario presso la Pubblica Assistenza di Siena. Tutto accade per caso, quando nel 1988 sposa sua moglie Monica (venuta purtroppo a mancare tre anni fa) ed insieme vanno a vivere in un appartamento in Viale Mazzini proprio dove l’Associazione stava trasferendo i suoi locali.
“Mi è sembrato naturale dare una mano anche durante il trasloco”, ci racconta Massimo “visto che eravamo così vicini”. Da questo gesto già si intravedeva un’indole di aiuto e solidarietà.
Inizia a prendere la certificazione del primo livello e poi, qualche anno dopo, consegue anche il secondo livello di soccorritore. Massimo ci racconta che è sempre stato pronto a tutte le tipologie di bisogni: “anche se c’era da spazzare un piazzale, io c’ero ed ero sempre pronto a tutto, senza mai tirarmi indietro”.
Dal matrimonio nascono tre figli Paolo, Francesca e Fabio. I ragazzi, ormai grandi, sono cresciuti giocando a pallone nel piazzale della Pubblica Assistenza respirando quotidianamente aria di volontariato sia fuori e sia dentro casa, visto che anche la moglie di Massimo prestava servizio nell’Associazione.
I genitori, d’altra parte, si impegnavano a manifestare la loro solidarietà verso la realtà del volontariato parlandone con naturalezza in famiglia; in casa preferivano affrontare tipologie di discorsi mirati al sociale piuttosto che parlare di cose futili e superficiali. Massimo ci racconta di non essere mai stata una persona che frequentava bar ma piuttosto di sentire come una spinta proveniente dal cuore finalizzata ad aiutare gli altri… “per me è quasi un atto dovuto fare del bene” dice con estrema genuinità.
E sarà per questa sua predisposizione al prossimo e per aver reso i suoi figli sempre partecipi (insieme alla moglie) delle sue iniziative nel sociale, che tutti e tre i suoi ragazzi sono diventati a loro volta, volontari della Pubblica Assistenza, iniziando dapprima col Servizio Civile e continuando dopo in maniera costante, dedicando il loro tempo libero alle attività dell’Associazione. Per i tre ragazzi il loro babbo è certamente stato un esempio di vita, tanto da seguirne le orme e riempirli di fierezza.
Un uomo esemplare Massimo, ma anche un babbo orgoglioso di un risultato così straordinario da meritare i complimenti di tutta la redazione di sienasociale.it che gli augura di celebrare una meravigliosa Festa del Papà.
Stefania Ingino
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