Vi avevamo parlato di questo angolo di Siena, tra Acquacalda e Petriccio, che tornerà a vivere. Sembrava dimenticato da tempo e incuria: ora, grazie all’arte e al terzo settore, troverà nuova vita.
Il progetto e’ curato dal collettivo “Fare Mente Locale”quale seconda edizione del progetto Spazio Instabile: finanziato grazie al contributo della Regione Toscana attraverso uno specifico bando.
Il resto lo ha fatto la collaborazione tra “Fare Mente Locale” e l’associazione “Giallo Menta”.
La piccola edicola in cemento e muratura, che conta solo pochi metri quadrati, ospiterà una o piu’ opere di un’artista.
Siamo arrivati al momento di svelare chi sarà l’artista invitata per il primo progetto ospitato nella nostra edicola: CLARISSA BALDASSARRI .
La ricerca di Clarissa Baldassarri è un’indagine sui limiti percettivi.
Si tratta di un’indagine aperta, poiché ambisce a instaurare un dialogo silenzioso con chi vi entra in contatto.
Le opere non forniscono soluzioni assolute, ma presentano le infinite possibilità del superamento del concetto di limite. Sono degli ausili di cui ci si può servire per guardare e ascoltare oltre le barriere fisiche sensoriali.
Clarissa Baldassarri nasce a Civitanova Marche nel 1994.
Dopo aver studiato Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata, inizia le prime sperimentazioni con la foglia PET ed il plexiglass, realizzando una serie di lavori tra cui “Limite cieco”, opera che nel 2017 vince il Premio d’Arte Quarelli entrando a far parte della collezione permanente del Parco di Roccaverano.
Nello stesso anno, il trasferimento a Napoli e il percorso di studi in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti contribuiscono a influenzare il suo lavoro permettendole di sviluppare il progetto “Eikona”, una serie di altarini ed edicole votive che problematizza il fenomeno dell’idolatria dell’immagine, esposto nella sua prima
personale presso la Galleria GMCG di Livorno nel 2018; una delle opere in mostra, Sindone n°2, vince il Premio Speciale Art Tracker del Combat Prize 2019.
Negli ultimi anni ha sperimentato tecniche digitali servendosi di strumenti di misurazione scientifica come il fonometro, sviluppando come progetto di tesi di laurea specialistica la mostra personale “Ausiliare” nella Chiesa di San Giuseppe degli Scalzi (NA), curato da Marianna Agliottone e Rosaria Iazzetta. Con l’opera “Sound data logger” vince la Menzione Speciale Arte Accademia del Ducato Prize 2020. Nel settembre 2020 è tra i 20 artisti selezionati per il progetto Una boccata d’arte a cura di Fondazione Elpis, con il sostegno di Galleria Continua.
(nella foto Clarissa posa vicino al luogo che vedrà protagoniste le sue opere)
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