Quasi 21 anni, studente universitario. Antonio Compagnone e’ uno dei volti di “TestiamoCi per l’epatite C” la campagna contro una patologia che può essere subdola. Da operatore del servizio civile a volontario in giallo-ciano.
Il percorso del nostro protagonista nel mondo dell’altruismo e’ stato rapido quanto intenso: fino a ieri. Nonostante la temperatura rigida, era pronto, presso il gazebo della Misericordia di Siena per accogliere gli utenti fra 34 e 54 anni desiderosi di sottoporsi allo screening gratuito per l’epatite C. Infatti, quando l’infezione è ancora asintomatica può essere curata.
Antonio non era certamente solo. Con lui un altro componente di Misericordia di Siena e le volontarie di Pubblica Assistenza Val d’Arbia anche loro impegnate in questa “missione di prevenzione”.
il provveditore della Misericordia di Siena, dottor Almi, ha visitato lo stand
L’iniziativa
Il Ministero della Salute ha avviato su tutto il territorio nazionale un programma di screening che consente di prevenire le complicanze della malattia poiché permette di identificare le infezioni asintomatiche e ancora non note e intervenire tempestivamente con una terapia efficace.
Lo screening, attivo fino al 31/12, è gratuito e non è necessario il pagamento del ticket.
Cos’è l’epatite C?
L’epatite C è un’infezione del fegato causata da un virus (HCV) trasmesso mediante contatto con sangue infetto. E’ un’infezione pericolosa perché la malattia spesso decorre senza sintomi per anni ma col tempo può diventare cronica ed evolvere in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato.
Se diagnosticata precocemente, le possibilità di guarigione sono molto elevate.
Perché aderire allo screening?
Per rilevare un’infezione da HCV ancora non diagnosticata.
Perché esiste un trattamento farmacologico precoce e altamente efficace.
Per prevenire nuove infezioni, impedendo la circolazione del virus HCV.
In cosa consiste lo screening?
Il test di screening si esegue in pochi minuti e non sono necessarie indicazioni particolari per il suo svolgimento.
Il test utilizzato, comunemente conosciuto come “pungidito”, consiste nel prelievo di una goccia di sangue capillare per la ricerca degli anticorpi anti-HCV.
Il campione di sangue viene analizzato in tempo reale ed il risultato è comunicato in pochi minuti e viene rilasciato anche in forma cartacea.
Se il risultato del test è positivo?
E’ necessario recarsi dal proprio Medico di Medicina Generale per la prescrizione del test di conferma che consiste in un prelievo di sangue venoso per la ricerca del materiale genetico del virus (HCV RNA).
Nel caso in cui anche il test HCV RNA risultasse positivo, è opportuno rivolgersi al proprio Medico di Medicina Generale per essere indirizzati presso il Centro Specialistico di riferimento per avviare il percorso di cura.
C’è una cura
Oggi sono disponibili cure con farmaci che vengono somministrati per via orale per 8-16 settimane e portano alla guarigione in più del 95% dei casi, senza o con minimi effetti collaterali
per saperne di più
https://www.regione.toscana.it/-/testiamoci-per-l-epatite-c
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