Oggi, 20 febbraio, ricorre la terza “Giornata nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socio-assistenziale e del volontariato”. Il senso di essere volontari in ambito sanitario lo abbiamo chiesto ad una persona che ha fatto della vicinanza ai più fragili autentica ragione di vita. Ecco cosa ci ha detto Vanna Galli presidente di QuaViO odv (Qualità della Vita in Oncologia)
Dal 2004 sono volontaria della QuaVio Odv, che offre gratuitamente servizi socio sanitari alle persone affette da malattie oncologiche e neurologiche degenerative.
L’impegno dell’associazione si dispiega principalmente nell’assistenza domiciliare, ma anche in strutture territoriali, a cominciare dall’Hospice.
Fare questa esperienza di volontariato significa accompagnare il malato e i suoi familiari verso l’esito finale, che è comprensibilmente la morte.
Accompagnare non vuole dire fare compagnia, o almeno, non solo. Accompagnare è farsi compagni di un viaggio che potrebbe essere angoscioso e oscuro se non guidato e sostenuto con strumenti che permettono di stare al fianco della persona in maniera da garantirle serenità d’animo, pace interna ed esterna. Questo è l’obiettivo che il volontario si dà.
La QuaViO Odv è convenzionata con la Usl Toscana Sud Est e fa parte dell’Unità di Cure Palliative. Il suo ruolo prevalente è quello dell’assistenza psicosociale, ma molto importante, anche se meno visibile, è il ruolo di collegamento che si adopera a tenere fra tutti i medici che assistono la persona malata: specialisti ospedalieri, medici di famiglia, medici palliativisti e infermieri.
Oggi questo aspetto è diventato di primaria importanza perché il malato, nel momento della cessazione delle chemio o immunoterapie, non sia lasciato solo e senza alcun punto di riferimento. La continuità assistenziale è questione complessa e non è esauribile con un numero telefonico.
Le sfide che oggi ci troviamo ad affrontare partono proprio da questo punto, il fare rete, come prevede la Legge 38 del 2010. Per realizzare una vera continuità assistenziale Ospedale/Territorio dobbiamo affrontare una seconda sfida che riguarda l’informazione, la formazione e la divulgazione di una nuova cultura che ripensa il morire e il vivere.
Vanna Galli
(nella foto la presidente di QuaViO odv, Vanna Galli, insieme alla dottoressa Antonia Loiacono responsabile delle cure palliative per Siena e alla dottoressa Debora Nicolini psiconcologa)
Sienasociale.it in questa giornata particolare rivolge il ringraziamento più sentito a quanti si dedicano ai malati.
L’articolo “Il senso di essere volontario”. Fare rete per il malato proviene da SIENASOCIALE.