Prima Mario era antipatico. Poi l’ha sposato. La storia di Sonia Vannoni profuma di passione, amore e volontariato. Grazie a lei per aver scelto di raccontarcela. È la nostra storia particolare di San Valentino
L’amore è cieco ma il destino ci vede benissimo. Se penso a quel 2011, anno in cui mi sono avvicinata all’Associazione di Pubblica Assistenza di Siena, non potevo immaginare cosa avrei trovato dentro quella famiglia di volontari. È vero che la Pubblica Assistenza è aggregazione, amicizia, solidarietà, unione, valori e passione ma da tutto questo ritrovarsi un marito, certo, è una di quelle cose che succedono solo nelle favole!
Soprattutto perché la prima volta che ho visto Mario mi stava così tanto antipatico che mai avrei potuto immaginare.
E invece il primo turno insieme in ambulanza, lui autista-soccorritore e io soccorritrice, ci ha riservato una sorpresa. Una sorpresa che dura da allora: lui è l’autista della nostra squadra in ogni turno del mercoledì e del giovedì sera, di ogni evento e impegno che abbiamo in divisa.
Sapere di indossare la divisa insieme ci rafforza, ci mette a confronto e a volte anche alla prova. Ci fa scoprire con uno sguardo in un intervento come risolvere all’istante una difficoltà, ma con lo stesso sguardo anche “dopo si fa i conti”!
Ci sentiamo forti l’uno con l’altro, consapevoli dove non può uno potrà l’altro. Un pezzo di vita insieme nel dare conforto agli altri, che poi è anche il nostro conforto.
Sono passati dodici anni, tutti in divisa da volontari soccorritori e volontari di protezione civile sempre insieme. D’altra parte abbiamo deciso nel 2017 anche di sposarci al cospetto di una nuova ambulanza, che io vestita da sposa ho avuto l’onore di “battezzare”.
Due divise, due cuori, una vita: noi.
Sienasociale.it ringrazia Sonia e augura a lei e suo marito tanti anni sereni di matrimonio e unione
L’articolo “Io soccorritrice ho sposato l’autista della mia ambulanza” proviene da SIENASOCIALE.