“Associazione la Conchiglia – Amici della Chirurgia Pediatrica” è una realtà di volontariato che agisce in collaborazione con la direzione di chirurgia pediatrica dell’ospedale di Siena. Obiettivo principale è quello di rendere meno gravosa e traumatica la degenza dei piccoli pazienti e la situazione generale dei loro genitori.
Nella Siena che non finisce di stupire, il volontariato mostra una dei volti migliori. Altruismo e solidarietà ispirano iniziative lodevoli che purtroppo, a volte, sono poco conosciute. È il caso, ad esempio, dell’ associazione la Conchiglia – Amici della Chirurgia Pediatrica”
Nata grazie alla sinergia tra gli operatori sanitari e alcuni genitori, ha lo scopo di intervenire, in via sussidiaria, per il sollievo dei piccoli pazienti e, per aspetti connessi, anche dei genitori.
L’Associazione, in particolare, si prefigge di attuare iniziative per rendere (fisicamente e psicologicamente) meno gravosa e traumatica la degenza dei piccoli pazienti, spesso affetti da gravi patologie; ma, soprattutto, l’intento è quello di rimuovere ogni ostacolo, anche di natura economica, alla migliore cura possibile.
A spiegare meglio la cosa il presidente, A. Scuderi: “fondamentalmente, i nostri obiettivi sono la configurazione di un reparto a misura di bambino, l’aiuto alle famiglie meno agiate durante la degenza dei loro bambini, il sostegno al reparto con l’acquisto di strumenti atti ad agevolare l’attività degli operatori della chirurgia pediatrica, in particolare, per gli interventi di patologie più complesse. Non ultimo la cooperazione internazionale”.
Proprio nell’ ambito internazionale, da rimarcare l’importante collaborazione con Haiti (in particolare con il Dr ZACHARIE Antoine, Presidente dell’Associazione internazionale Haiti Integrity Project A.I.H.I.P.).
Sempre il presidente specifica.
“Da tale collaborazione sono nati 2 progetti:
– teleconsulto: attraverso la rete, i nostri specialisti saranno a disposizione per attività di consulenza a distanza al fine di indicare diagnosi e terapie. Inoltre, se sarà possibile, svolgeranno anche la formazione di medici e infermieri;
– costruzione di un pozzo di acqua potabile poiché nei villaggi non esistono acquedotti, né pubblici né privati, le persone si riforniscono di acqua di fiume, provocando l’insorgenza, molto frequente, di patologie infettive (non vi è un sistema di canalizzazione e smaltimento acque reflue)”.
Buon lavoro Presidente e grazie per quanto fate.
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