La cooperativa Sociale La Proposta Onlus (la cui sede è All’Orto de’ Pecci, dove si svolgono alcune delle sue attività come la gestione dell’omonimo ristorante) attualmente ha trenta dipendenti. Qui, ogni piccolo “mancanza” personale, ogni diversità non viene vista come esclusione ma, con un sostegno adeguato e un percorso mirato, come condizione in cui è possibile superare i propri blocchi e sviluppare le proprie potenzialità.
Fondata nel 1983, con lo scopo di inserire nelle proprie attività produttive soggetti svantaggiati che provengono dal disagio psichiatrico e da altre situazioni di marginalità sociale, mantiene ancora oggi la sua missione attraverso alcuni settori di attività.
Si occupa, infatti, in primo luogo della conservazione, cura e gestione del parco verde dell’Orto de’ Pecci. Questo spazio verde, a poche centinaia di metri da Piazza del Campo, è in parte adibito ad area ludica (particolarmente adatta ai bambini), in parte coltivato a orto (produttivo e medievale). Gestisce inoltre, all’interno del parco, un ristorante (dove si consumano gli ortaggi prodotti nell’orto) con pizzeria e bar perfettamente inserito nell’ambiente naturale. La cooperativa lavora anche nella cura del verde privato, nella raccolta differenziata e dei rifiuti ingombranti.
L’insieme di queste attività, in gran parte autonome e solo in piccola parte su appalto, permette di sostenere una pianta organica che comprende, come detto, 30 dipendenti (la cui metà svantaggiati) e 15 soggetti (tutti svantaggiati) in formazione attraverso varie forme: inserimenti socioterapeutici, tirocini formativi, tirocini per giovani.
Le persone che stanno sperimentando questo percorso si misurano ogni giorno con la fatica di accettare, in primis, i propri limiti per evitare la tendenza ad adagiarsi alla logica “aspettare che l’altro pensi a te”.
Il percorso si chiama inserimento socio-terapeutico: è un periodo di osservazione e mappatura delle proprie abilità, in cui ci si sperimenta in varie mansioni, individuando la più adatta ma soprattutto è un momento di adattamento alle esigenze e ai tempi del lavoro nel complesso tentativo di coniugare i propri tempi con quelli esterni.
E’ un “tragitto” diverso per ognuno, che può avere tempi più o meno lunghi, esiti completamente diversi con l’unica costante che qualsiasi traguardo si raggiunga, seppur piccolo, è da considerarsi un successo.
A “La Proposta” ci sono passati in diversi, molti sono rimasti mettendo a disposizione le loro risorse nella crescita di questa organizzazione, altri sono andati via, forse perché il loro modo di vedere la vita o il lavoro non si incontrava con la cultura e la storia della Cooperativa.
L’unica certezza che resta è che ognuno di loro ha fatto sì che “La Proposta” sia diventata quello che è, un posto in cui lo svantaggio non spaventa e la diversità non è ostacolata ma sperimentata come veicolo di rinnovamento.
Maura Martellucci
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