Ieri, 28 aprile 2023, si è si celebrato il ventennale della “Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro”, istituita dall’Organizzazione internazionale del lavoro nel 2003 per ricordare la data della promulgazione della Convenzione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, adottata nel 1981 dall’ILO. Sicurezza in ogni ambito alla base di un clima positivo e partecipe
Un momento di riflessione per i lavoratori, i datori di lavoro, le organizzazioni datoriali e sindacali, governi ed Enti di tutto il mondo, volta ad approfondire le problematiche legate all’importanza della prevenzione degli infortuni e delle malattie in ambito lavorativo.
E la sicurezza sul lavoro assume un ruolo ed un aspetto del tutto particolare quando si parla di cooperazione sociale, inclusione lavorativa e quando coloro che vengono collocati a lavoro sono soggetti “fragili”, abbiano essi disabilità fisiche, psicologiche, di vita.
Nel mondo della cooperazione, soprattutto di tipo B, cioè in quell’ambito cooperativo che è deputato, specificamente, al reinserimento nel mondo del lavoro (e della vita) dei cosiddetti “soggetti svantaggiati”, poniamo una particolare attenzione all’aspetto della sicurezza partendo dagli aspetti pratici: dall’utilizzo di sistemi e strumenti finalizzati alla tutela della sicurezza stessa in qualsiasi ambito di impiego e, conseguentemente, alla formazione costante sulla prevenzione di infortuni nelle attività svolte. Uno dei principi base della cooperazione è fare questo: fare tutto il possibile per assicurare al personale un ambiente di lavoro salubre e sicuro, impegnandoci nella prevenzione e nella riduzione dei rischi. Uno degli scopi che ci “muove” è quello di acquisire una sensibilità e una consapevolezza alla dimensione organizzativa, migliorando le relazioni interpersonali e accrescendo le competenze di apertura, fiducia, sicurezza.
Ci rendiamo conto che in tale ambito la formazione è solo l’inizio e non è sufficiente a tenere sotto controllo un aspetto di tale importanza ma è necessaria, soprattutto per le persone che hanno difficoltà di qualsiasi natura esse siano, ma soprattutto a questi ultimi deve essere garantita un’informazione costante, un aggiornamento continuo e, soprattutto, un’attenzione continua per rendere chiunque in grado di svolgere le mansioni ad essi assegnate.
Tutti allo stesso livello, tutti con la stessa possibilità di operare. Ciò che intendiamo ribadire, e che cerchiamo di mettere in atto ogni giorno, è creare un benessere organizzativo che offra la possibilità ad ogni lavoratore (fragile o meno, ma poi le distinzioni sono più velate e nebulose delle parole) di sentirsi a proprio agio, motivato e coinvolto ma anche ascoltato, compreso e libero di esprimersi. E di esprimere dubbi e paure che una “poca sicurezza” potrebbe portare”. Per questo il concetto di “Responsabilità sociale”, per noi cooperatori di tipo B, vuol dire condividere l’elaborazione delle strategie della nostra cooperativa, ascoltare le opinioni e i punti di vista di chiunque collabori alle nostre attività, prestare particolare attenzione alle difficoltà incontrate sul lavoro e alle criticità emerse. E garantire, al fine, la risoluzione di tali difficoltà proprio con l’informazione, la formazione e la sicurezza in ogni ambito perché questo è alla base di un clima positivo e partecipe. E sicuro, appunto.
Maura Martellucci
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